Trattamento della Diastasi addominale

che cos’è la diastasi addominale?

La diastasi dei retti addominali è un allontanamento della linea alba ovvero quella parte di fascia che sostiene il ventre. Prendo sempre d’esempio gli uomini super palestrati con la famosa tartaruga: è come se le due colonne di muscoli fossero un po’ più distanti tra di loro rispetto al normale, a volte 2-3 cm a volte, nei casi più gravi molto di più.

COME ME NE ACCORGO?  Prova a coricarti a pancia in sù per terra o su un supporto rigido con le gambe distese, solelva la testa come per fare gli addominali e osserva la pancia: nei casi gravi si evidenzia una vera e propria pinna per il lungo, altrimenti può succedere di poter affondare le dita soprattutto appena sopra/sotto l’ombelico. Se invece la pancia diventa dura ed spinge in fuori stai “solo” sbagliando a fare gli addominali (guarda la ginnastica posturale!). Per averne la certezza occorre una visita ecografica.

 A COSA E’ DOVUTA? Il 100% delle donne in gravidanza ha una diastasi dei retti a partire dalla 35ma settimana ma la situazione dovrebbe rientrare gradualmente entro i 12 mesi dal parto tuttavia possono esserci molti casi in cui rimane con diversa gravità e impatto. Un’altra possibile causa sono lavori che comportano sforzi come sollevamenti, o anche una tendenza alla stitichezza.

COSA COMPORTA A LIVELLO DI SINTOMI E QUALI PROBLEMATICHE POSSONO INSORGERE? Se prendiamo un cerchio elastico che offre una certa reisistenza ma una parte di questo elastico lo tagliamo/si usura tutta l’elasticità e la tenuta dell’anello ne risulteranno deboli. Se noi immaginiamo la nostra pancia come una scatola il diaframma è il tetto, il pavimento pelvico fa da sostegno in basso, gli altri 4 lati sono costituiti da adoominali e muscoli della schiena. Se ho un buco o una di queste pareti più fragili sarà difficile sostenere dei pesi, degli sforzi, mantenere una postura correttta, uno scorretto sviluppo delle pressioni . Se non si impara a gestire la diastasi si potrà andare incontro ad un peggioramento della diastasi stessa, ad un ernia a livello dell’addomme ma anche dei dischi intervertebrali con condseuenti lombalgie, prolassi degli organi pelvici, incontinenza urinaria e/o fecale.

CI SONO SITUAZIONI PiU’ A RISCHIO? Si quando devo sollevare i carichi o piegare la schiena ma anche stare seduti tante ore al giorno può indebolire ulteriormente il sostegno addominale peggiorando la situazione.

HO APPENA PARTORITO e mi sembra di avere la diastasi, quando posso iniziare a fare esercizi seguita? Anche subito in modo leggero pur considerando che è una situazione fisiologica che va accompagnata per rientrare prima e meglio. Sarà soprattutto  importante imparare a gestire il neonato in modo corretto, come prenderlo in braccio dalla culla, o dal bagnetto, come allattare con i giusti supporti per mantenere una postura più dritta, come gestire le situazioni in cui devo tenere in braccio il bimbo ma contemporaneamente occuparmi di altre faccende. Nelle tecniche di respirazione si attiva il pavimento pelvico per cui sarà un lavoro gentile e completo.

COSA SI PUO’ FARE? Non sempre la ginnastica ipopressiva è indicata. Bisogna fare degli esercizi mirati e precisi, meglio se sotto supervisione ecografica, per ottimizzare il reclutamento muscolare e permettere alla linea alba di mettersi nella giusta tensione, non deve rientrare, non deve uscire ma deve essere elastica al punto giusto.a volte questo può voler dire addirittura aumentare visivamente la distanza dei retti ma migliorare la qualità dei tessuti rendendo la cintura addominale funzionale per il sostegno.

In cosa consiste il trattamento della diastasi addominale?

Dopo una prima valutazione, supportata da un’ecografia e dalla diagnosi medica, si possono fare trattamenti manuali per togliere eventuali tensioni miofasciali di compenso e riequilibrare la zona, si possono fare delle applicazioni di Kinesiotaping®, valutare se usare un supporto addominale più o meno rigido e contenitivo, esercizi. Se la diastasi è grave si può considerare la chirurgia, esistono diversi approcci. Tuttavia trattamenti riabilitativi specifici sull’addome saranno parte integrante sia in preparazione sia nel recupero post chirurgico.

Gli incontri all’inizio sono sempre individuali per imparare in modo corretto la respirazione funzionale agli esercizi. Quante sedute? Dipende non tanto dalla gravità o meno della situazione ma dalla capacità di ogni singola persona di apprendere la corretta sequenza di respirazione e movimento. Una volta imparato si può scegliere se proseguire a livello individuale o in gruppo. Nei corsi di ginnastica posturale il gruppo è piccolo, lo scopo è prendere contatto con il nostro corpo quindi c’è tutto il tempo di praticare gli esercizi con la respirazione appropriata.

Devo / posso fare degli esercizi a casa?

Certo! Ogni situazione può essere un occasione per fare esercizi. Cerco di capire assieme al paziente come inserire gli esercizi nella vita quotidiana in base alle attività o alle situazioni più a rischio che si affrontano nella giornata. Anche la sedia dell’ufficio o il sedile della macchina sono un ottimo posto dove fare esercizi, come stendere il bucato, lavarsi la faccia la mattina, cucinare. In caso di stitichezza sarà opportuno fare una valutazione con un nutrizionista per capire come gestire, ridurre o addirittura risolvere il problema.

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